Il pompelmo aumenta l'effetto dei farmaci, ma aumenta anche gli effetti collaterali e la tossicità per il fegato.
Sconsiglio vivamente di abbinarlo.
Meccanismo d'azione:
Le indagini condotte sul succo di pompelmo hanno evidenziato che alcune componenti di questo frutto, come il bergamottino e la naringina sono potenti inibitori del citocromo P450 3A4 (CYP3A4).
Questo enzima, espresso a livello intestinale ed epatico, è il principale attore responsabile della detossificazione dell'organismo da circa il 50% dei farmaci attualmente esistenti.
L'interazione del farmaco con il succo di pompelmo avviene principalmente per inibizione del CYP3A4 intestinale, ciò causa un più lento smaltimento del farmaco e una sua eccessiva permanenza nell'organismo.
Per tale ragione sono frequenti fenomeni di sovradosaggio a seguito dell'assunzione di pompelmo e farmaco.
Poiché l'inibizione del CYP3A4 avviene a livello intestinale, le interazioni farmaci-succo di pompelmo si manifestano unicamente con formulazioni orali. Studi effettuati su farmaci metabolizzati dal CYP3A4 epatico, somministrati per via endovenosa, hanno dimostrato che il succo di pompelmo non ne modifica i livelli plasmatici.
Metabolismo pre-sistemico della felodipina ad opera del CYP3A4 sugli enterociti e a livello epatico. Il CYP3A4 metabolizza il farmaco fino a ridurne la biodisponibilità del 15%. Il pompelmo, invece, inibendo l'enzima aumenta la biodisponibilità del farmaco del 45%.
Quantità e durata dell'effetto
I livelli intestinali di CYP3A4 possono essere ridotti del 47% entro un paio d'ore dall'assunzione di pompelmo.
Inoltre è stato dimostrato che l'interazione farmacologica può verificarsi anche con l'assunzione di modeste quantità di succo di pompelmo o frutto fresco (250 gr).
Questa inattivazione enzimatica può perdurare per un lungo periodo (circa 3 giorni), pertanto sarebbe opportuno evitare di ingerire prodotti a base di pompelmo almeno 72 ore prima dell'assunzione di un farmaco.
Esiste, comunque, una grossa variabilità biologica d'espressione del CYP3A4 intestinale (polimorfismo genetico), di conseguenza risulta difficile riuscire a predire con certezza, da un paziente a un altro, una possibile interazione farmacologica che coinvolga il succo di pompelmo. In ogni caso, maggiore è il contenuto intestinale di questo enzima, maggiore sarà il rischio di effetti tossici.
Effetti collaterali
Il pompelmo, causando l'incremento dei livelli plasmatici di alcuni farmaci, crea una condizione di sovradosaggio. Quest'aumentata concentrazione del farmaco nel nostro organismo è responsabile di possibili effetti collaterali lievi, quali: cefalea, affaticamento, disturbi gastrointestinali, ma talora anche effetti collaterali gravi, come: nefropatie e cardiopatie. Un caso clamoroso d'interazione pompelmo farmaco è avvenuto negli USA, quando un uomo di 29 anni è deceduto prematuramente a seguito dell'assunzione contemporanea di Terfenadina (un antistaminico) e succo di pompelmo. Il farmaco fu immediatamente eliminato dal commercio.Poiché alcune interazioni farmacologiche possono essere particolarmente gravi, le case farmaceutiche, produttrici ad esempio della ciclosporina e della simvastatina, hanno ritenuto di dover aggiungere sul foglietto illustrativo speciali avvertenze circa l'uso di prodotti a base di pompelmo nei pazienti in trattamento con questi farmaci.
Raccomandazioni
L'intento di questo articolo non è quello di fare allarmismi né tantomeno scoraggiare il consumo di pompelmo, bensì di informare. Basta dunque non consumare pompelmi o derivati di essi quando si assumono determinati farmaci!
Anche se ad oggi non vi sono dati definitivi a riguardo, sembrerebbe che anche altri tipi di agrumi come le arance Seville e il mapo (un ibrido tra pompelmo e mandarancio) possano interferire, analogamente al succo di pompelmo, con il metabolismo di alcuni farmaci.
Possiamo tranquillamente consumare altri agrumi come: arance, mandaranci e i limoni che invece sono privi di effetti sul CYP3A4.
Per approfondire:
https://m.my-personaltrainer.it/fitoterapi...acologiche.html